mercoledì 9 maggio 2012

Arrabbiarsi

Io sono una grande esperta in arrabbiature, mi arrabbio tanto e in modo furioso, pensate che persino gli dei si ispirano a me per manifestare rabbia: pioggia di lapilli e persone trasformate in statue di sale? Bazzecole di fronte alla furia distruttrice che mi prese quando cercarono di tagliarmi fuori dalla compagnia!
Chiarito questo punto e in qualità di esperta mi permetto di dare alcuni consigli sulle arrabbiature:
  1. Mai permettere a un'arrabbiatura di farvi venire la gastrite, piuttosto andate a prendere a manganellate l'auto del vicino che non ha disinserito l'allarme e suona da tre giorni e tre notti ininterrottamente, ma non urlate a vuoto: la rabbia deve avere un giusto, soddisfacente scopo o non ha senso!
    L'arrabbiatura è come il fuoco, serve se dovete scaldarvi o cucinare, diventa inutilmente pericolosa se non avete come usarla perché può appiccarsi ale tende dell'anima e distruggere tutto.
  2. Mai permettere a un'arrabbiatura di gonfiarsi dentro di voi fino ad esplodere, fatela sfogare man mano che si presenta, questo comporta il grosso vantaggio di poterla controllare e di non saltar contro a qualcuno per un nonnulla. Non c'è nulla di peggi che ingoiare un rospo dopo l'altro sino a quando siamo così tesi e nervosi da aggredire verbalmente (e magari non solo) chi abbiamo di fronte anche se non ha fatto nulla di male. Avete presente? Dopo una settimana di vessazioni il collega ci urta e ci macchia i jeans con il caffé, al che si scusa, si prostra, ci offre un caffé per blandirci, ma ormai si è così pieni d'ira per altre cose ben più gravi che lo aggrediamo come se ci avesse ammazzato il cane davanti agli occhi. Ecco: questo non va bene, era molto meglio dire allo stronzo del piano di sopra cosa pensavamo della sua gestione del nostro lavoro coi clienti, così passavamo per persone con le palle che si fanno rispettare e non per pazzi schizzofrenici.
  3. Mantenere sempre almeno un livello basico di lucidità: l'ira tende a prendere il predominio, se l'ira prende il controllo della situazione è la fine perché la bastarda si alimenta da sé e in un lampo avrete fatto o detto una quantità tale di cazzate che una vita intera non basterebbe a riappianare.
Almeno questo è ciò che anch'io tendo a fare... e quando sento che sto per esplodere e non ce la faccio proprio più mi chiudo in bagno e urlo sottovoce fino a perdere il fiato, tiro dolcissimi pugnetti all'aria e immagino di prendere a calci l'oggetto della mia ira sino a quando non sento che mi è passata almeno un po' ;-)

8 commenti:

  1. Ottimi consigli, anche se difficilissimi da seguire... come vorrei non incazzarmi mai... ma nel mondo cretino in cui viviamo l'unico modo sarebbe raggiungere l'apatia di un'ameba...
    Bentornata cara Amica! :)

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    1. oh, io mi incazzo e come! e anche tanto, solo ho imparato che è meglio incazzarsi spesso e poco che tanto tutto in una volta ;-)

      sono appena passata a leggerti sempre bravissimo tu!

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  2. Questo post devo ricordarmi di farlo leggere a mio marito...

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    1. guarda che rischi di trovartelo arrabbiato un giorno sì e l'altro pure! ;-)

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  3. Dolce è l'ira in aspettar vendetta...

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    1. hahaha :-D verissimo, Google mi dice che appartiene al Tasso, purtroppo io avevo letto l'orlando furioso invece della gerusalemme liberata o avrei potuto evitarmi la ricerca ;-)

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