mercoledì 29 febbraio 2012

Consiglio per la lettura

Precious Ramotswe non esiste nella realtà, è un personaggio di fantasia e mi spiace perché anche se è testarda, talvolta ingenua e un po' prepotente è una donna buona, generosa ma soprattutto si sa accettare per quello che è. Le dispiace essere di "corporatura tradizionale" (leggete grassa), ma non rinuncia a una bella fetta di torta alla frutta, si intestardisce e si arrabbia, come tutte noi, affronta le difficoltà della vita con la serenità che le riesce e si dispiace o gioisce quando le viene. Di fronte a certe scelte rimane allibita, non può evitare di essere un po' severa in certe riflessioni sul comportamento dei giovani, assumendo un aria da donna saggia ed esperta del mondo che ai miei occhi la rende un po' buffa, ma è vera, è autentica ed è buona.

Precious non esiste nella realtà, ma nei libri di Alexander Mccall Smith sì, e io vi consiglio di leggerli, sono scorrevoli e divertenti, pervasi da una vena di ironia e da tanta tanta umanità che si manifesta in ognuno dei tanti personaggi che popolano le pagine di questa serie e a cui vi affezionerete ogni giorno di più.

Per chi volesse partire il titolo inglese del primo è "The No.1 Ladies' Detective Agency", in italiano deve essere rimasto uguale ma purtroppo non ho il libro sotto mano e non posso confermarvelo

martedì 28 febbraio 2012

Storia della principessa cieca e di come tornò a vedere

C'era una volta, in un tempo molto lontano un re sposato con una regina.
Sapete bambini, in quei tempi lontani non tutti i re amavano le regine, perché spesso erano i genitori a decidere con chi far sposare i loro figli, ma questo re e questa regina erano fortunati e sin da bambini si erano subito amati moltissimo, le loro nozze così erano state piene di gioia e presto benedette dalla nascita di una bellissima principessina che chiamarono Nenè.
Aveva capelli dorati e guance rosee, aveva le labbra che sembravano riccioli di petali di rosa, ma non apriva gli occhi.
Il re chiamò a corte tutti i medici e gli stregoni, ma nessuno riusciva a spiegarsi questo fatto
:-Forse aprirà gli occhi dopo quattro settimane come fanno i cagnolini- provò a dire alla fine un veterinario che era passato per visitare i cavalli nella stalla reale e nella foga di avere una risposta era stato portato anche lui davanti a re e alla regina. La risposta non era convincente, ma visto che unguneti medici e pozioni magiche non avevano funzionato, il re e la regina si risolsero ad aspettare.
Passarono quattro settimane, ma la principessina gli occhi non li apriva.
Intanto la bambina cresceva, bella e sana, giocava con gli altri bambini e si muoveva per il castello con una perizia tale che pareva ci vedesse, eppure i suoi occhi erano e restavano chiusi.
La regina dopo 7 anni si era rassegnata,  ma il re non demordeva e cercava in tutti i modi di far arire gli occhi alla bambina, se non altro per vederne il colore! Cercò di incuriosirla facendo chiamare saltimbachi e giocolieri, ma la bambina rideva ad occhi chiusi, cercò di farle intuire i vantaggi del vedere, le parlò dei colori dei fiori, della luminosità del sole, ma Nenè replicava descrivendo con perizia il profumo dei fiori e il calore del sole
:-Caro padre,-, gli diceva, -le cose che tu dici sono certo giuste, ma è molto bello il mondo anche così come lo percepisco io e io ho un olfatto e un tatto molto più sviluppati dei vostri, anche il mio udito è finissimo e mi piace tenere gli occhi chiusi per poter meglio ascoltare le conversazioni delle farfalle-
Insomma, non c'era verso e intanto gli anni passavano e la pricipessa ormai si faceva grande e sempre più bella.
Quando la principessa compì sedici anni avvenne un fatto terribile: il regno vicino attaccò il suo regno e così lei non sentì più i canti del popolo, ma i pianti delle madri e delle mogli che vedevano i figli partire per la guerra, e dopo un po' non annusò più il profumo dei fiori e delle prelibatezze che il cuoco di corte amava preparare per lei, ma solo una puzza di bruciato e di polvere da sparo e la sua pelle non venne più accarezzata dai tiepidi raggi del sole, perché una coltre di polvere si era addensata in grigi nuvoloni senza pioggia che toglievano a tutti la voglia di vivere. La sua bocca ora sentiva solo il sapore delle lacrime calde e salate che piangeva pensando alla tristezza della guerra e al suo popolo, fu così che prese una decisione, probabilmente la decisione più importante della sua vita. Si vestì col migliore dei suoi abiti e salì su un carro diretto al fronte, lì giunta chiese di essere condotta dai loro nemici e dinnanzi al re nemico si inginocchio e supplicò per la pace
:-Il vostro popolo soffre sicuramente quanto il mio, finiamo questa guerra, troviamo un accordo!-
ma il re non voleva sentire ragioni e rideva della povera Nenè
:-Vi prego, farò qualsiasi cosa voi vogliate purché questa guerra finisca, il mio popolo ha già pianto troppo!-
:-Mi sposeresti anche?- chiese il re
:-Farei qualunque cosa- risposa Nené
ma il re che era malvagio le rise in faccia e disse
:-Sarebbe troppo facile per te essremi moglie, io ti voglio come serva, se tu acconsentirai ad essere mia serva io farò finire questa guerra-
Nenè non aveva mai lavorato in tutta la sua vita, ma pur di far cessare le ostilità acconsentì prontamente
:-Ebbene, se questo è ciò che desiderate io sarò la vostra serva-
E detto questo Nenè mandò a salutare gli amati genitori e si mise al servizio del re nemico.
Il re non si aspettava che la principessa accettasse, lui in realtà voleva continuare la guerra, così, consigliato dalla moglie decise di trattarla male, ma così male che lei se ne andasse, in modo da consentirgli di riprendere la guerra.
Così le fece pulire i bagni, lavare i pavimenti, lavare i panni al fiume e presto le mani di Nenè si rovinarono per il gran lavoro, ma lei non si lamentava mai.
Il re allora la mandò a cucinare e a svolgere tutti i lavori più umili in cucina e col calore e il grasso i bei capelli dorati di Nenè si fecero sporchi e appiccicosi, ma Nenè non si lamentò mai.
La regina nemica per aiutare il marito ordinò che non le si desse più da mangiare, che dormisse sul nudo pavimento, ma Nenè raccimolando tozzi di pane avanzati e raccogliendo bacché nel bosco sopravviveva senza un lamento.
In questo modo passarono tre anni e il re indispettito disse
:-Basta, questa testarda non si arrenderà mai! Anche se ho promesso me ne frego e la guerra la ricomincio lo stesso!-
Era un gesto gravissimo da parte di un re, ma quel re, lo abbiamo ben capito, era malvagio e così faceva molte cose sbagliate e malvage.
Ecco allora che ricominciò la guerra. Come Nenè lo venne a sapere si arrabbiò molto
:-Re, io avevo la vostra parola-
gli disse, ma lui ordinò che quella piccola importuna venisse portata via, allora Nenè, davvero arrabiata aprì gli occhi, ed erano così luminosi e profondi che i soldati si inginocchiarono davanti a lei, ed erano così fiammeggianti di giusta ira che il re e la regina tremarono, ed erano così belli che il principe se ne innamorò
:-Sposami,-, le disse, -io diverrò re e non si farà più la guerra al tuo regno!-
:-Mai!-, rispose Nenè, -tu eri presente quando mi affamavano, maltrattavano e trattavano come una serva e non hai mosso un dito, tu eri presente quando decidevano per la guerra nonostante io avessi mantenuto la mia parola e non hai detto nulla, tu sei colpevole quanto loro e della tua parola io non mi fido, così come non mi fido più di loro!-
I soldati assentirono in silenzio, ben sapevano che il principe come il re e la regina non manteneva mai la parola data
:-Io vi ho offerto la mia persona, la mia bellezza, i miei servigi e voi su tutto questo avete sputato, io volevo salvare i nostri popoli dalla miseria della guerra e voi non avete apprezzato il mio sacrificio e quello dei miei genitori che in questi tre anni non ho mai visto e di certo hanno molto sofferto, voi non siete degni di essere regnanti! Soldati catturateli!-
I soldati sentendo queste parole e vinti dal magnetismo dello sguardo della principessa e dalla sua forza d'animo catturarono il re, la regina e il principe.
Nenè invece venne presa e portata in trionfo perché aveva evitato la guerra e tutti ne erano felici, le serve la lavarono, le pettinarono i capelli e la ricoprirono di unguenti affinché tornasse alla bellezza di un tempo, la vestirono di sete preziose e mandarono a chiamare i suoi genitori affinché vedessero com'era bella la loro figlia.
Quando i genitori di Nenè arrivarono non credevano ai loro occhi, la loro piccina era una giovane donna amata da tutti e soprattutto aveva gli occhi aperti
:-Madre, padre, i prima non vedevo, ma ora ho imparato- disse loro Nenè abbracciandoli, ora sono regina e devo amministrare questo regno, ma potete venirmi a trovare tutte le volte che vorrete
:-C'è anche un re?- si informò la regina che già sognava tanti nipotini
:-Non ancora madre, ma sono certa che presto arriverà- rispose Nenè e tutti sorrisero perché sapevano che era giusto che le cose andassero così.

lunedì 27 febbraio 2012

Nessuna pietà, nessun rimorso

Mi ero riproposta di non scrivere più da arrabbiata, purtroppo i miei propositi vengono meno in questo istante.
Sapete cosa c'è? C'è che certe persone si comportano in un modo così fastidioso da lasciarti un'unica parola in bocca "VAFFANCULO".
A volte guardo (anche solo motefaricamente) certe persone e quello che mi chiedo è: "possibile che non si renda conto che non è il centro dell'universo? Che non giriamo tutti attorno a lui/lei? Possibile che abbia un Ego e un'arroganza tanto smisurate da fargli/farle credere che null'altro conta a parte i suoi desideri?"
Freud ci pasteggerebbe con gente del genere, bloccati allo stadio orale, piccoli nell'anima seppur grandi all'anagrafe continuano a nutrire la ferma convinzione che tutti noi ambiamo a soddisfare le loro esigenze a nutrire la loro anima anche a discapito della nostra vita e del nostro bene.
Un amore del genere potrà anche essere quello dei genitori verso i figli, ma non di certo quello di una persona adulta per un'altra persona adulta autosufficiente!

Provo sincera avversione per simili individui parassitari e non resiste nessun tipo di pena. Se io fossi Dio punirei più loro di tanti altri peccatori, ma per loro fortuna io non sono Dio, né (contrariamente a loro) credo di esserlo, per cui il mio sfogo finisce qui, con un ultimo avvertimento per coloro che io inserisco a mio arbitrario giudizio in questa categoria:

io non sono Dio, quindi non posso punirvi, ma non avrete nessuna pietà, quindi non implorate: è tempo perso.

Favola per Sofia e Stefano

C'era una volta in un regno molto lontano una principessa bellissima di nome Sofia, lei viveva nel castello con mamma e papà ed era tanto brava, buona e bella. Aveva un vissetto così carino che tutti s'innamoravano solo a vederla, aveva un carattere così gentile che non si poteva non volerle un gran bene ed era così ben educata che era la gioia di mamma e papà. Il re a la regina erano davvero felici della loro principessina e così decisero che sarebbe stato bello farle avere un fratellino o una sorellina, ecco perché ogni notte pregavano e si abbracciavano stretti sperando che il sogn diventasse realtà.Fu così, durante una di queste notti che la fata dei bambini li esaudì e mise nella pancia della regina un bel principino che diventasse compagno di giochi di Sofia e la difendesse da tutti.
Sembrava tutto perfetto, ma, proprio in quei giorni di gande gioia una perfida strega malvagia vide Sofia e invidiosa della sua bellezza e di quanto era amata la rapì e la mise in una torre incantata fatta tutta di spine, questa torre era poi circondata da un fossato pieno di fiamme che ardevano perennemente e il fossato a sua volta era circondato da un impenetrabile bosco immerso nella nebbia.
Il re e la regina quando a cena non videro arrivare la principessa Sofia subito si preoccuparono e la mandarono a cercare per tutto il palazzo e la città, ma nessuno la trovava, fu solo dopo tre giorni di ricerche che la malvagia strega si presentò a paplazzo e disse "la principessa Sofia è perduta, io l'ho rapita, l'ho messa in un torre di spine, circondata da un fossato di fiamme a sua volta circondato da un bosco di nebbia e mai nessuno la potrà salvare!" e dette queste parole scomparve in una nuvola di fumo verde e puzzolente.
Il re però non si arrese e disse che avrebbe dato in sposa sua figlia a colui che l'avrebbe salvata, fu così che tutti i principi iniziarono a cercare la bella Sofia, ma nessuno di loro fece ritorno e ben presto fu evidente che la principessa non avrebbe più corso e cantato per le stanze del castello.
Il re e la regina erano disperati, la regina era così disperata che il principino nacque un po' in anticipo e un po' alla volta un velo nero di tristezza calò sul castello e nemmeno i risolini e gli urletti gioiosi del principino Stefano poterono nulla.
Quando il principino compì sette anni, mentre giocava per il castello si accorse che c'era una porta che non aveva mai aperto, siccome come tuti i bambini era curioso l'aprì e passò oltre per trovarsi in una stanza buia. Il principino Stefano, che non aveva paura di quasi niente allora corse fino alle finestre e scostò le tende, fu così che si trovò davanti una cameretta da bambina tutta piena di splendidi giocattoli e con attaccato alla parete un immenso quadro che ritraeva i suoi genitori abbracciati alla più bella bambina che potesse esistere. Stefano sentì che voleva un gran bene a quella bambina e subito corse dalla mamma a chiederle chi fosse, ma la mamma era ancora così triste per aver perso Sofia (anche se erano passati ormai sette lunghissimi anni) che non gli rispose e si chiuse in camera sua a piangere. Il principino non aveva mai visto la mamma piangere e rimase turbato, fu in quel momento che una vecchia serva lo vide e gli disse: "Vieni e ti racconterò tutto". Stefano andò e la serva gli disse della grande disgrazia che aveva colpito la sua amata sorella maggiore.
Stefano disse subito: "Ma è terribile, io devo salvarla, anche se sono solo un bambino!"
Allora la vecchia serva gli disse : "Metteresti anche a rischio la tua vita per riportare a casa tua sorella?"
E Stefano rispose subito: "Per portare a casa mia sorella e far tornar il sorriso sulle labbra dei miei genitori io farei qualunque cosa"
Allora la vecchia serva che in realtà era una fatina buona fece cadere l'incantesimo che la faceva apparire brutta e gobba e si manifestò in tutta la sua bellezza e gli disse
: "Prendi questo, è un filtro magico che ti farà diventare adulto, ma solo per tre giorni, se in questo arco di tempo troverai tua sorella e la riporterai a palazzo tutto andrà bene e tornerai bambino, ma se fallirai morirai!".
Stefano aveva un po' paura, ma ora che conosceva la verità non poteva lasciare sua sorella nell'orribile torre nemmeno per un altro attimo, così bevve tutta la pozione e divenne un bellissimo principe.
Subito Stefano corse alle stalle e montò sul cavallo più veloce che c'era e si mise a galoppare verso oriente, dove sapeva si trovava il luogo incantato dove sua sorella era rinchiusa. Dopo un giorno e una notte di viaggio giunse in prossimità del bosco di nebbia e senza nemmeno riposare si getto nel bosco. Bastarono pochi metri a fargli capire che doveva abbandonare il suo bel cavallo, allora lo lasciò e gli disse: "Torna a casa, fa sapere a mamma e papà che sto bene e che tornerò con Sofia, io farò anche senza di te", quindi iniziò ad avanzare a fatica nell'intrico di rami e cespugli lascindo qua e là dei segni per ritrovare la strada del ritorno, ma dopo tutto un giorno non aveva ancora trovato la torre e così si mise a piangere: "Sorella mia, io volevo salvarti, ma mi son perso e ora moriremo entrambi!" fu allora che gli parve di udire un canto dolcissimo e si mise a seguirlo e seguirlo fino a giungere alla torre di spine circondata dal fossato di fiamme. Stefano aveva tanta paura, ma sua sorella era di la dal fuoco e così si getto subito fra le fiamme, ma esse erano toppo calde e subito dovette tornare indietro, vide allora la bambina del ritratto che ora era diventata una bellissima signorina che si affacciava e gli diceva: "Bel principe, finalmente sei venuto a salvarmi, ma non correre rischi inutili, domattima arriveranno i miei amici uccellini e ti farò portare da me in volo. Infatti così accadde e il mattino successivo mille piccole zampette agganciarono Stefano per i capelli, le dita e i vestiti e lo trasportarono in volo sino alla finestra di Sofia facendogli saltare in un colpo solo sia il fossato in fiamme che la torre di spine, il che andò molto bene perché tempi stringevano. Subito Sofia lo corse ad abbracciare e gli chiese: "Come ti chiami bel principe?"
:-Mi chiamo Stefano e sono tuo fratello", rispose lui, "so che dovrei essere più piccolo di te, ma una fatina buona mi ha dato un filtro magico per farmi crescere e venir a salvarti, presto andiamo che ho poco tempo, se non usciamo dal bosco entro la fine della notte io morirò e sento già che le forze mi stanno abbandonando" Detto questo chiese alla sorella di richiamare i suoi amici uccellini e di farli portare oltre il fossato di fiamme e così lei fece.
Arrivati al bosco i due fratelli si misero a seguire i segni lasciati da Stefano a ritroso, ma presto si accorsero che i segni giravano in tondo perché nel corso della notte gli alberi si erano spostati, inoltre più trascorrevano le ore, più l'effetto del filtro veniva meno e Stefano diventava ad ogni istante più piccolo e più debole
: "Sorella,", gli disse allora lui, "penso che morirò, ma sono felice di averti salvata!"
Sofia non conosceva da molto Stefano, ma aveva subito capito che era buono e gentile e non voleva assolutamente che lui morisse, così se lo caricò in spalla e continuò a correre nel bosco incurante dei rami che le graffiavano le braccia ed il viso per arrivare fuori dal bosco e salvare il fratello. Fu proprio grazie al suo altruismo e al suo impegno che lei e Stefano riuscirono ad uscire dal bosco appena in tempo.
Sofia aveva salvato Stefano, ma ora erano entrambi stremati per la fatica e il sonno e di certo non ce l'avrebbero fatta a raggiungere il castello se il bel cavallo di Stefano non avesse condotto sin li il re, la regina e tutta la corte. Vedendo i suoi due figli salvi la regina si mise a piangere di gioia e ad abbracciarli, mente il re disse solo: "Beh, immagino proprio che non li si possa far sposare, sono fratello e sorella!" ma nonostante questo vissero tutti felici e contenti perché nelle famiglie dove c'è amore c'è sempre un lieto fine.

venerdì 24 febbraio 2012

M'illumino d'immenso, m'illumino di meno

Bella la campagna m'illumino di meno che invita i cittadini a risparmiare la corrente elettrica. Credo che faccia bene, soprattutto al portafogli, la qual cosa di questi tempi non può che tornar gradita, ma se volete convincermi che questo salverà l'ambiente non ci credo.

Va bene spegnere le luci di una stanza in cui non ci sta nessuno e mi piace l'idea di staccare dalla corrente il caricabatterie del cellulare, di non lasciare acceso il pc la notte, di organizzare il frigo in modo intelligente e di non lasciarlo aperto inutilmente, va bene fare tutte queste cose e anche molte altre: mettere il coperchio sulle pentole quando si vuol far bollire l'acqua, non tenere la porta di casa aperta chiacchierando con la vicina, arieggiare per 10 minuti e non per 2 ore.
Sono tutte cose che fanno bene al portafogli, ma non particolarmente all'ambiente che soffre dei grandi dispendi energetici industriali piuttosto che delle minuzie che capitano ai consumatori che in realtà sono abbastanza attenti (se non per spirito ambientalistico per fare economia).

Quindi illuminiamoci d'immenso e ammettiamolo tutti insieme: fare queste piccole azioni non ci costa niente, anzi, ci fa risparmiare, ma l'ambiente manco se ne accorge!

giovedì 23 febbraio 2012

Risolto il problema del debito pubblico italiano

Ho risolto il problema del debito pubblico italiano! E senza nemmeno aumentare e tasse!
Direi che solo per questo meriterei il Nobel, ma non sono avida, e il Nobel non mi interessa, mi basta risollevare le sorti del mio Bel Paese (ormai bello sempre più solo di nome).
Non mi prenderò tutti i meriti, perché l'idea è nata da una discussione e la discussione va riportata pari pari, per permettere a tutti di comprendere come la mia idea sia semplice e geniale e sarebbe potuta venire a chiunque.
Premetto che so perfettamente che il canone rai non si chiama più così, ma nella discussione è stato questo il termine adottato, quindi, per fedeltà, vi riporto tutto così com'è stato detto, sgrammaticature ed errori compresi
Tarta avrà chiaramente un bel colorito verdino come la sua pelle, l'interlocutore arancione in modo da non attribuirgli nessun colore politico.
N.B.
Anche il verde di Tarta non è politico, è solo semplice colore naturale che nulla vuole avere a che fare col verdone leghista, qui non si parla di politica, ma di risanare il bilancio per il bene di tutti


:-Hai sentito che adesso il canone rai deve essere pagato da tutti quelli che possiedono un pc e un accesso a internet?-
:-Già... Pazzesco!-
:-In questo modo alcune aziende si trovano una nuova tassa non indifferente!-
:-Ma cosa vogliono? La rivolta armata? Non si rendono conto che fino a che c'è da perdere si sta buoni, ma se non c'è più nulla da perdere si rischia il tutto e per tutto? Vogliono davvero ridurci alla fame?-
:-Mah...-
:-E poi lo streaming funzionasse a dovere! Dal cellulare o con la pennetta non è fruibile e spesso anche con la connessione migliore non va a dovere... insomma, non è un servizio per cui si può pretendere il pagamento!-
:-Se fossero onesti dovrebbero schermare le loro trasmissioni e far pagare solo a chi vuole vederle-
:-Già!-
:-Ma così fallirebbero in due giorni, chi vuoi che voglia guardarsi i loro programmi? Sono di così bassa qualità che la gente non accetterebbe mai di pagare per qualcosa del genere-
:-Di certo non lo farebbero in molti, comunque è davvero una tassa assurda e ingiusta e dire che deve essere pagata da chi ha potenziale accesso alle trasmissioni TV è pazzesco, non ti lascia nemmeno l'opportunità di dire "io della TV me ne frego, toglietemela, non m'interessa!" E poi a rigor di logica se le cose stanno così perché non far pagare anche a tutti gli italiani che risiedono all'estero? O meglio, a tutte le persone che studiano o hanno studiato italiano?-
:-A questo punto dovresti far pagare tutti perché anche se uno non parla italiano può "godere" di una trasmissione come San Remo dove cantano e di certo in italia ci sono molti che pur non parlando italiano sono tenuti a pagare il canone...-
 :-Già, perché no?-

E a questo punto si è fatta largo l'idea: se diciamo che tutto il mondo deve pagare il canone rai risolviamo il bilancio in un solo anno! E non m'interessa che la Cina obietti che lei la rai non la segue perché ha la grande muraglia informatica che impedisce i contatti con tutto ciò che non è cinese, affari loro! Come si esige che io paghi anche se non seguo le trasmissioni anche loro devono pagare! E non mi interessa nemmeno che i ragazzini brasiliani obiettino che non possiedono pennette per collegarsi: se ci sono accessi internet gratuiti sul territorio è necessario che anche loro paghino perché possono usufruire dei servizi rai. 

Nella perfetta ottica dello Stato italiano che impone tasse e balzelli dalle forme sempre più sorprendenti (a quando il ripristino della tassa sulle finestre?) chiediamo al mondo che ci venga pagata la tassa sul possesso di apparecchi riceventi e risolleveremo le sorti del Bel Paese.



Onde evitare equivoci: per chi non l'avesse capito sono ironica.


martedì 21 febbraio 2012

Bugie? Perché no? Ma almeno che abbiano stile!

Bugiardi di tutto il mondo, unitevi! E ascoltatemi!

Cari bugiardi,
ve lo chiedo per favore: cercate di avere un po' di rispetto della gente anche quando mentite.
Non parlo a voi che avete fatto della menzogna un'arte raffinata e vi aggirate con grazia e perizia in infiniti universi paralleli tutti perfettamente costituiti, voi potete anche andare, io mi rivolgo a coloro che mentono da dilettanti inventando scuse improbabili, dimenticandosele, contraddicendosi, arrampicandosi malamente su specchi unti d'olio. Per favore, se dovete mentire così smettetela, perché la vostra sola presenza è un insulto a chi vi ascolta.
Se raccontate una balla fate che almeno sia coerente.
Se raccontate una balla fate che di avere almeno la decenza di tenerla a mente e a difenderla fino al difendibile.
Se raccontate una balla ricordate chi avete di fronte e non sottovalutatelo.
E tenete a mente che è inutile, perfettamente inutile mentire se tutti sanno qual è la verità; che è controproducente ostentare intelligenza, ricchezze o cultura se non le possedete, prima o poi verrete scoperti; che non potete essere contemporaneamente in due luoghi, a meno che non siate in odore di santità, che se a qualcuno dite di aver fatto una determinata azione probabilmente sentirà l'impulso irresistibile di riferirlo a quell'altra persona a cui avete raccontato una versione differente, quindi sarebbe saggio non dare più di una versione della realtà. Ricordate che una balla regge fino a prova contraria e che non dovete essere voi a fornire quella prova con un vostro silenzio, una dimenticanza, un lapsus, una contraddizione. Un attore recita per alcune ore al giorno, voi dovrete recitare 24 ore su 24, 7 giorni su 7! Ricordate che se anche solo una persona è a conoscenza della vostra menzogna deve essere qualcuno disposto a morire per voi (non importa se è così perché lo tenete per le palle o perché è un vostro amico fedele) e che deve avere le capacità mentali di mentire anche lui (è inutile che vi confidiate con la vostra migliore amica, che di proposito non vi tradirebbe mai, se ha la capacità di mentire di un bimbo di tre anni, sappiate che si farà beccare e, peggio, verrete beccati voi).
Bugiardi dilettanti, principianti delle mezze verità, arraffazonatori di menzogne, ricordate che il vero bugiardo non stravolge la realtà, ma la accomoda come un bravo sarto accomoda un vestito, che ha intelligenza acuta, battuta pronta e grande autocontrollo, sappiate che è un provetto incassatore, un abile calcolatore ed è dotato di impareggiaible fantasia. Se non avete queste doti rinunciate, verrete scoperti e la gente riderà di voi, e verrete messi pubblicamente alla berlina, e il vostro castello di carte vi cadrà addosso travolgendovi inevitabilmente.

Detto questo mi permetto di aggiungere che il mio discorso è valido quando si mente agli altri, quando si mente a se stessi non conta quel che si fa: è comunque un fallimento. Chi mente a se stesso è uno sfigato che si prende per il culo da solo.

lunedì 20 febbraio 2012

Ossessione?

Oggi la domanda del giorno è: cos'è l'ossessione?
cerco in internet e trovo questa definizione
ossessione  (sf.) 1 Pensiero irrazionale assillante, accompagnato da senso di angoscia dal quale il soggetto non riesce a liberarsi.
Non è come intendo io la cosa, in genere quando io parlo di ossessione mi riferisco più che altro a una fissazione.
Chissà quante parole usiamo in modo non corretto fino ad ampliarne il significato estendendolo ben oltre i confiniti leciti. Un po' per volta questi usi si consolidano e allarghiamo la parola... in un certo senso è stupendo come si sviluppa la lingua, è una creta che si rimodella in base alle nostre esigenze

sabato 18 febbraio 2012

Donne che baciano i rospi



Coraggio ragazze, diciamocelo, prima o poi è capitato a tutte di baciare un rospo fermamente convinte che grazie al nostro incondizionato amore si sarebbe tramutato in uno splendido principe azzurro, ma non è mai avvenuto. Né mai avverrà, a meno che non si viva in una favola.
Il mondo è pieno di uomini rospo e anche di donne rospo a voler essere sinceri, ma non tutti sono principi stregati e di certo l'incantesimo non si rompe se non son loro a non volerlo.
Un uomo rospo, per cambiare in meglio, deve essere LUI fortemente innamorato di noi, deve essere giovane almeno interiormente e soprattutto deve volerlo. Esatto: deve volerlo e deve volerlo con tutto se stesso o non cambierà mai. Va da sé che poi tutto questo potrebbe non bastare, perché potremmo avere a che fare con un rospo rospo che non diventerà principe nemmeno grazie alle più mirabolanti pozioni magiche, al massimo diverrebbe un rospo travestito da principe. E' il caso dei pezzenti interiori che anche se ostentano ricchezza e generosità poi spidocchiano su tutto, o dei finti coraggiosi che a parole spaccherebbero il mondo e poi alla prima occasione chinano il capo e vi lasciano nella merda più nera in barba alla cavalleria.
Ora, di cadere nel tranello del rospo-principe è accaduto a tutte (e anche a molti uomini), non c'è nulla di male, un po' di sano romanticismo e di visione rosea della vita non guastano, soprattutto quando si è ancora giovani e ingenue, fa parte dei processi di crescita, quello che bisogna evitare di fare è di continuare a baciare ogni rospo che passa convinte che presto o tardi troveremo il nostro principe, anzi, che proprio quello lì è il nostro principe! Basta ragazze e donne di tutto il mondo, svegliatevi! Se si dimentica del vostro compleanno, è un truzzone impareggiabile, vi avvicina solo per parlare di sesso o scherzare di sesso, se è tonto alla disperazione, cretino oltre ogni immaginazione, malato di gelosia, così preso da se stesso da dimenticarsi di voi il vostro amore non lo salverà, smettetela di baciarlo selvaggiamente perché quello è un rospo destinato a restare rospo e innamorato del suo essere rospo, quindi accantonate questi scarti della palude e cercate qualcosa di meglio, voi siete donne, non ranocchie... o mi sbaglio???


venerdì 17 febbraio 2012

Cose degli altri che fatico a comprendere

Siamo esseri umani, siamo tutti fatti a modo nostro ed è naturale che ci siano discrepanze fra il mio comportamento e quello del resto del mondo, ma alla fin fine ci son cose che davvero non hanno senso, quindi partiamo con un piccolo elenco delle azioni idiote che mi vengono in mente qui su due piedi.

  • Vi è mai capitato di subire un qualche torto e lasciar correre per quieto vivere? Ebbene, cosa ne direste se mesi o addirittura anni dopo il torto vi sentiste perdonare dalla persona che è stata scorretta con voi e che ora (a distanza di tutto questo tempo e quando ormai non avete praticamente più argomenti per difendere la vostra posizione perché li avete dimenticati) ha la facciatosta di dirvi che vi perdona e che quelli in torto siete voi? Sinceramente chi fa questo con me si è guadagnato un biglietto di sola andata per quel paese! So di una donna che a momenti mandava a rotoli il matrimonio della migliore amica per un malinteso e che si riteneva offesa per il comportamento dell'amica che a quanto pare l'aveva indotta con non so che inganno ad agire in questo modo... Roba da malati di mente!!! Però questa santa donna alla fine aveva perdonato l'amica comunicandole così che per lei non c'erano problemi e potevano tornare a parlarsi... e a parer mio per l'amica era probabilmente arrivato il tempo di cambiare numero di telefono...
  • E cosa ne dite di chi vi informa che siete nei guai, ma non vi fornisce un solo elemento utile per capire cosa sta accadendo, quanto grave è la vostra situazione e se si può fare qualcosa per limitare i danni? Questo è frequentissimo! Di certo sarà accaduto anche a voi di avere un collega stronzo che gode nel dirvi che il capo vi ha convocato e che aveva un'aria feroce ma che (guarda un po!) non ha avuto la prontezza di spirito di informarsi in merito a quale quastione aveva bisogno o di porre una qualsiasi stronzissima domanda che potesse darvi un'indicazione di sorta. Non dico nemmeno cosa penso di questa gente che nel migliore dei casi agisce sotto gli effetti di insani impulsi inconsci e nel peggiore è stronza di professione.
  • E le mamme che usano il passeggino come spartitraffico? Raccontatemi quel che volte, ma se non è egoismo o stupidità cos'altro può essere? Proprio ieri una mamma mi ha quasi tranciato un piede col passeggino e quando mi sono voltata non solo non mi ha chiesto scusa, ma mi ha guardato con una tale cattiveria che mi son scusata io, il bambino invece non ha battuto ciglio, quello è abituato a vedersi sfiorare dalle auto, che gliene fregava di una pedona? E infatti 15 secondi dopo l'intrepida mamma stava sfidando la sorte (del figlio) gettandosi (carrozzina in resta) in mezzo a un incrocio.
  • Per chiudere in bellezza parlo degli amici traditori. Io voglio anche capire che per un tornaconto personale un amico (che evidentemente tanto amico non era) possa pugnalarci alle spalle, ma quando lo si fa in modo gratuito e addirittura rimettendoci? Voglio dire: a che pro rimunciare a un'amica che farebbe qualsiasi cosa per voi se non ci guadagnate niente? Alla fine ci avete solo perso! Qui il discorso sarebbe lungo perché si potrebbe obiettare che l'invidia e la gelosia son brutte bestie e che in nome di quei mostri si fan le cose più assurde (il marito che si taglia i cosidetti per far dispetto alla moglie), ma davvero non ce la faccio a capire, so che avviene ma onestamente io non lo farei mai, se non altro per puro e semplice tornaconto personale.

lunedì 13 febbraio 2012

Ancora dieta

I consigli a chi sta seguendo una dieta sono uno degli aspetti piacevoli del tutto, perché se presi nel verso giusto se non altro vi fanno ridere Fa tante belle passeggiate, fanno bene all'umore e alla linea! Ecco questo è un ottimo consiglio che io seguo perché mi piace muovermi e difficilmente sto chiusa in casa se il freddo me lo consente, ma vedete, il termometro stamattina segnava -15 gradi, secondo voi è ragionevole pensare che vada a farmi una bella passeggiata? Ne riparliamo fra 15 gradi (in più ovviamente)! Cerca di distrarti quando hai fame Ovvio, ma se hai fame distrarti è difficile, a meno che tu non aspiri a diventare un monaco zen, ma io ci provo, sapete che faccio? Adesso mi metto a meditare e faccio il vuoto nella mia mente, la mia mente è vuota, esattamente come la mia pancia... maledetta pancia vuota... che fame che ho!!! Ecco, la meditazione fallisce :-( Non mangiare quando hai fame! Questo è anche meglio, lo so benissimo che non dovrei mangiare, ma chi ce la fa? Se fossi in grado non dovrei stare a dieta adesso! Se hai fame fa altre attività Vediamo, dovendo stare chiusa in casa ho diverse attività a cui dedicarmi, stirare (no, io non stiro, io odio stirare), lavare i pavimenti (ok, diciamo che in mezzora è fatta), rifare il letto (ok, ci metto 5 minuti al massimo, tanto vale nemmeno iniziare), fare la lavatrice (ok, ma questo non occupa poi molto tempo), cucinare... ecco lo sapevo che alla fine mi fregavo! Fa così, non comprare niente, così non avrai niente da mangiare Ah, per fortuna ci sono questi consigli geniali! A parte il fatto che solo per svutarmi frigo e dispensa ci metterò tre settimane mangiando al mio ritmo, ma poi, che accade? Poi mi viene fame, esco in preda ai crampi e vado a svaligiare l'omino del pollo arrosto che ho davanti a casa e già che ci sono passo anche in gelateria che è sempre li... avete visto, in questo modo rispetto il primo consiglio e ho anche la coscienza apposto! Altro che dimagrire, così ingrasso ulteriormente!!! Ho capito: io non sono destinata a perder peso, sono molto triste, ma me ne devo fare una ragione :-( Quest'anno la prova costume fallirà

mercoledì 8 febbraio 2012

Il sorriso di Lisa

In questo post non voglio soffermarmi sul sorriso della Monna Lisa, ma su un altro sorriso, molto più piccolo e meno conosciuto: il sorriso di Lisa Simpson.
Malgrado molti giudizi feroci sulla serie a cartoni io reputo i Simpson un piccolo gioiello che offre una fornitura pressoché infinita di spunti di riflessione, uno di questo spunti mi viene dalla puntata in cui Lisa è triste e non vuol più sorridere.
Lisa, per chi non lo sapesse è la bimbetta saccente e intelligentona della famigliola gialla più famosa della TV, Marge (di cui invece vi parlerò fra un attimo) è la mamma (quella con l'acconciatura blu vertiginosa).

Dunque, a un certo punto Lisa è scontenta, triste o non so che altro e NON VUOLE SORRIDERE. Questo è un atto di ribellione potente e quasi inaudito, le donne infatti pare debbano sempre sorridere: mostrarsi stanche o tristi è "sbagliato" e consapevole di questo Marge la guida ad essere più femminile incitandola a sorridere anche quando le cose non vanno al meglio perché questo migliora l'essenza stessa della vita.
Inutile dire che considerato lo squallore in cui vive la famiglia Simpson Lisa ha gioco facile a far notare alla madre che sorridere costantemente non l'ha aiutata a migliorare poi molto la sua condizione (fatto opinabile, ma solo fino a un certo punto), ma ciò che conta è che lei afferma con forza il suo diritto di essere triste e di non sorridere.
Io ritengo che noi donne abbiamo tutte bisogno di affermare questo diritto.
Non siamo bamboline sorridenti e perennemente spumeggianti che trascorrono le ore manifestando una contentezza che non sempre provano.
Non siamo esseri vuoti e privi di sentimenti profondi.
Noi donne abbiamo un'interiorità ricca e profonda ed è normale che ci siano per tutte momenti di gioia e altri meno buoni.
E' normale sentirsi ciclicamente annoiate e nervose, scontente, inquiete. Credo che faccia parte del nostro costante bisogno di tendere a qualcosa di meglio, credo che sia un fatto positivo e dunque poiché i nostri partner, i nostri parenti e i nostri amici NON SONO decerebrati capiranno che abbiamo necessità di manifestare gioia ma anche tristezza.
Non possiamo vivere con un sorriso perennemente stampato in faccia e tutto sommato non è vero che solo per il fatto di sorridere la vita ti sorride.
IO se sono triste NON sorrido.
Forse è solo una stupida affermazione di personalità, ma se sono giù i miei comportamenti saranno coerenti e intonati allo stato d'animo.
Detto questo sapete quando Lisa torna a sorridere?
Quando a fine puntata Marge le dice che se non le va di sorridere non importa, che è un suo diritto tenere il muso lungo e che lei la ama e la rispetta proprio perché è fatta così.
E' nell'accettazione del "non buono" che c'è pieno appagamento e possibilità di tornare alla serenità e al sorriso, perché in tutti c'è un profondo bisogno di accettazione e solo imparando a convivere anche con gli inevitabili aspetti più ombrosi del carattere ci può essere maturazione, serenità e appagamento.

martedì 7 febbraio 2012

Dieta

Ebbene sì, mi son messa a dieta, è un tasto dolente (perché non piace a nessuno trattenersi di fronte a tante cosine buone da mangiare), ma era una cosa che andava fatta e così eccomi qui a rimirare porzioni tristemente minuscole (sic!)
La verità è che mi piacerebbe vivere in un posto dove le donne sono considerate belle se hanno la dimensione di un barile, e mi piacerebbe anche che avere la dimensione di un barile non pregiudicasse l'efficienza fisica, ma non è così, ecco allora che mi rimetto a dieta per l'ennesima volta prima di diventare il barile che non è funzionale e non piace a nessuno.

Ed ecco i buoni propositi che mi aiuteranno a porare a termine la dieta (questa volta ce la farò, lo sento!!!)
  1. the the the, tantissimo the, possibilmente non zuccherato, così almeno ho la pancia piena e brontola di meno
  2. non arrivare mai ad avere una fame nera che poi lo so, mi butto sul frigo e lo svuoto senza nemmeno provare ad accendere il cervello o ad ascoltare la cosienza e non è molto salutare, per cui mangiare poco, ma non pochissimo
  3. mangiare equilibrato, carne, verdura e anche pane perché abbiamo bisogno di tutto per vivere pieni di energia
  4. mangiare in modo soddisfacente, cucinarmi cosine sfiziose e buone cosa che è possibile anche senza eccedere coi condimenti grassi
  5. fare una colazione nutriente e una cena leggera (il pranzo dipende dalla situazione)
  6. niente alcolici :'-(
  7. e per finire se ho fame prima di buttarmi sul cibo proverò a distrarmi per vedere se era fame vera o noia :-)
Con tutto questo  dovrei farcela a perdere quei 6 chili di troppo anche perché fra un po' sarà estate e la prova costume mi attende implacabile!!! ;-)

venerdì 3 febbraio 2012

Divergenze di opinione

Avere divergenze di opinione è normale, capita quando si prendono due persone dotate di cervello e le si fa parlare fra di loro per un periodo di tempo sufficientemente lungo.
Questo avviene perché -per fortuna- non esistono due esseri umani che la pensino esattamente allo stesso modo e dico per fortuna perché è dalla diversità che scaturisce ogni genere d'innovazione.
Ora esistono diversi modi di gestire la divergenza d'opinione, per esempio posso pensare che tutto sommato la mia idea e quella di chi si confronta con me non siano poi del tutto incompatibili e che probabilmente esiste un modo per mediare trovando una soluzione accettabile per entrambi; oppure posso ritenere le idee del mio interlocutore folli, immature, inadeguate e mi posso stupire di come mai lui non si avveda che il mio punto di vista è infinitamente migliore!
Ciò che conta però è che non si può interferire con le azioni dell'altro con prepotenza e forza bruta per costringerlo a fare ciò che secondo noi è meglio.
Non è accettabile forzare la mano di una persona adulta per piegarla ai nostri voleri e su questo non transigo.

continua...

giovedì 2 febbraio 2012

fuori dal mondo

Ricordate che se non vi laureate entro i 24 anni siete sfigati... lo dice Martone, per cui credeteci, è vero, il fatto che abbiate iniziato l'università tardi, che stiate studiando lavorando, che abbiate figli e/o famiglia, che abbiate preposto altre priorità allo studio, non contano! Meglio, molto meglio cercare un posto di lavoro, ma non fisso, mi raccomando, Monti ci dice che è monotono, quindi cercate un posto che vi garantisca almeno un annetto di cassa integrazione prima di un licenziamento, con la mobilità e l'assunzione (forse) entro un paio d'anni.
Mi chiedo solo perché con spirito di coerenza i nostri politici non abbandonino la monotona poltrona tanto faticosamente conquistata... Ah, è vero, loro cambiano, cambiano un sacco... schieramento e idee s'intende!