giovedì 4 ottobre 2012

viviamo pericolosamente!

E corriamo dei rischi ogni tanto, mica si può vivere controllando sempre tutto e tutti! Lo dico perché sto leggendo il sesto libro di Dune e le reverende madri mi stanno sempre più antipatiche! Donne immonde che rifiutano i sentimenti e sono fredde e calcolatrici e quanto di peggio mi venga in mente! Leggendo mi vien voglia di urlare: "Piantatela, porca miseria! Vivete normalmente, cosa credete di ottenere in più dedicando la vostra vita a Dio-solo-sa-cosa! La vita è fatta per essere vissuta, non per dedicarla a qualcosa di astratto come l'ideale della sorellanza o di quel che dite voi"

Ci vuole sangue nelle vene!

mercoledì 3 ottobre 2012

citazione

"vivi la vita meglio che puoi. La vita è un gioco di cui puoi imparare le regole se ci salti dentro e lo giochi fino in fondo. Altrimenti vieni colto impreparato, continuamente sorpreso dalla sua natura mutevole. Coloro che non giocano spesso se me stanno a piagnucolare e si lamentano d'essere trascurati dalla fortuna. Rifiutano di vedere che loro stessi possono creare buona parte della propria fortuna." La rifondazione di Dune

martedì 2 ottobre 2012

Faringite

Sono a casa ammalata, così ne ho approfittato per leggere un po', (ho quasi finito i sei libri di Dune) e ho riflettutto su tante tante cose.
Sono rattristata da tante cose che ho visto, donne che continuano a odiarsi al punto da mentirsi e svilirsi... fa male vedere tutto questo e rendersi conto che non si può far nulla per migliorare la loro condizione. A volte vorrei sperare che questo blog possa diventare un modo per urlare a chi ci passa: cerca di volerti bene perché con tutto quel che di sbagliato puoi avere sei comunque una persona e come tale vali, ma poi mi rileggo e mi accorgo che non ho proprio nulla da offrire a chi mi legge. Questo blog è solo una raccolta di miei pensieri che non apporta il minimo miglioramento all'umanità, che non spinge nessuno a cercare di migliorare la sua propria condizione e allora mi prende la tristezza e mi vorrei diversa, vorrei essere in grado di poter offrire qualcosa di buono a chi passa di qua, anche pe sbaglio, così ho deciso che da oggi voglio lasciare una frase breve, un aforisma che sia un inno ala vita e all'automiglioramento ogni volta che passo da qua, perché, chi lo sa, magari a questo punto leggendomi potrebbe accadere che qualcuno sia spinto a prendere la sua vita in mano e a rinnovarla in modo positivo e propositivo per migliorarla, un po' come quando si riordina una stanza.

Forse è solo la febbre che mi fa straparlare, comunque vi lascio una frase da niente che mi è venuta in mente ora; magari domani mi sarà già passata la voglia di continuare, ma per oggi la frase è:

la vita è una splendida avventura oppure non è assolutamente niente, per cui vivete in modo avventuroso :-)

giovedì 27 settembre 2012

Domande senza risposte

Perché in testa mi girano solo parolacce e il mio umore è nero quando penso all'Itallia? E dire che io amo il mio Paese!!!

martedì 25 settembre 2012

Arroganza

Un bambino è semre in grado di stupirvi, farà cose che voi nemmeno immaginate sia possibile che lui faccia, riuscirà laddove nessuno lo pensava possibile e accetterà sfide più grandi di lui senza mai arrendersi.

Un bambino trova vie che non vediamo, le percorre da solo per conseguire i suoi obiettivi (che il più delle volte solo il sentirsi dire quanto è bravo) e reinventa tutto il mondo.

Un bambino si ferma sconfortato di fronte a cose di una semplicità disarmante, resta li ad aspettare che qualcuno lo prenda per mano e lo porti avanti, ha paura di sciocchezze, si fa bloccare da soffi di vento e ha bisogno di noi, del nostro aiuto per procedere.

Quando un bambino si ferma di fronte al compito "troppo difficile" di leggere una parola o l'ora, di allacciarsi le scarpe, di imparare una filastrocca, le tabelline, a contare i soldi chi cazzo siamo noi per dire che non ci arriva, che è un fallito, che è stupido?
Non avete nemmeno idea del fastidio che mi danno gli arroganti che si comportano così!

amarezza

Viviamo in uno Stato in cui è più conveniente essere disonesti che onesti, dove le speranze vengono uccise prima ancora di nascere, dove la gente non sgna più, dove per molti versi ci è stato tolto anche l'ultimo barlume di umanità. Sono riusciti laddove i campi di concentramento avevano fallito, stiamo smettendo di sentirci uomini e donne.

mercoledì 19 settembre 2012

Cattiveria o stupidità?

Premesse

Sono insegnante di sostegno.
I bambini che seguo sono deliziosi e grazie al cielo abbastanza indipendenti, vale a dire che date loro le giuste imbeccate se la cavano bene da soli.
Sono tanti, e le ore sono poche.
Hanno tanta voglia di fare.
Ho scelto di seguirne alcuni anche durante le lezioni di inglese per dar loro la possibilità di apprendere al meglio delle loro possibilità una lingua sempre più basilare e importante.

Una mia collega desidera sempre il meglio per sé e per i suoi bambini, così si è offerta di seguire quelli che non partecipano alle lezioni di religione.
Ma se lei è brava a desiderare il meglio è meno brava ad ascoltare, infatti alla riunione (complice il telefonino che suonava sempre) non aveva capito che oltre ai suoi bambini avrebbe dovuto seguire quelli di un'altra classe e questo non le sta bene, così ora sta cercando di sbolognare ad altri quei bambini.

Fra le varie proposte alternative voleva farli seguire dall'insegnante di sostegno, ma le è stato fatto notare che dal POF non è prevista la presenza del docente di sostegno durante le ore di religione né possibile.
Al che lei ha iniziato a sollevare un vespaio perché non è previsto nemmeno inglese.

Domande
Che vantaggio ne trae se bloccano anche la mia situazione?
I miei bambini ne riceveranno un danno?
Cosa spera di ottenere?

martedì 18 settembre 2012

Il viaggio

Credo che l'aver rinunciato alla nostra natura nomade in favore della stanzialità ci abbia danneggiati come esseri umani.
Abbiamo biusogno del viaggio come esperienza esteriore e interiore, ma anche esteriore e abbiamo bisogno di un determinato tipo di viaggio che non può e non deve essere solamente turismo

venerdì 29 giugno 2012

invidia

C'è un'invidia buona e un'invidia cattiva.

L'invidia buona è quella che si prova quando si vede che qualcuno ha qualcosa di bello e lo vorremmo anche noi.
Che bello il giardino del mio vicino, ne voglio anch'io uno così ben tenuto, devo proprio impegnarmi per riuscirci, adesso vado a comprare un po' di fiori e piante e mi metto subito al lavoro!
Che vacanza fichissima, avessi risparmiato ora potrei andare anch'io, l'anno prossimo mi impegnerò di più in modo da farcela!
L'invidia buona ci sprona a dare il massimo per ottenere il meglio.

L'invidia cattiva è quella che di fronte alla constatazione di un qualcosa di bello che appartiene a un altro lo si vorrebbe distruggere
Ma com'è possibile che abbia un giardino così bello? Domani è prevista tempesta, chissà che glielo distrugga tutto!
Che vacanza fichissima che fa, chissà come ha fatto a guadagnarsela, spero proprio che gli vada male che non se la meritava.
L'invidia cattiva ci peggiora perché invece di spingerci a dare il massimo cava fuori da noi i pensieri e le intenzioni peggiori, quasi che il nostro stato dipendesse da come va la vita agli altri.

Io non ho sempre avuto una vita semplice, ma non c'è stato un momento in cui abbia desiderato distruggere qualcosa di bello che un altro si era guadagnato, persino alle elementari quando arrivò in classe mia una ragazzina che regolarmente era migliore di tutti per quanto arrabbiata e frustrata non mi sono mai sognata di metterla in cattiva luce con la maestra.
Ovvio che di fronte alla raccomandazione e al guadagno ingiusto mi arrabbio, ma mai, nemmeno per un istante mi è passato per la testa di arrabbiarmi e augurare male al mio amico che ha pubblicato un libro che vende benissimo, ecco perché leggendo che in molti l'hanno fatto ci son rimasta male.

"Ti perdonano tutto tranne il successo" ha detto lui e io mi sono intristita, non tanto per ciò che ha subito, ma perché esiste gente che si fa così accecare dall'invidia da risultare crudele e meschina.

martedì 26 giugno 2012

Un altro giorno

La testa infossata nel cuscino e i piedi che sporgevano da sotto il lenzuolo erano i soli indizi della mia presenza nella stanza. Mi ero svegliata da un po', ma non avevo ancora trovato la lucidità necessaria ad alzarmi. Poi, ad un tratto la sveglia suonò ancora e malvolentieri mi tirai su dal letto.
Esistono tanti modi per distruggersi: l'alcool, la droga, il gioco d'azzardo, io mi ero semplicemente lasciata andare, un giorno dopo l'altro.
Avevo perso la voglia di vivere.
Mi strofinai col dorso della mano gli occhi gonfi dal pianto quasi incessante, se mi avessero detto che si può piangere tanto non ci avrei creduto, guardai la sua foto e decisi che era ora di piantarla, che non si poteva più andare avanti così; salii sulla base della finestra, il marmo freddo sotto i miei piedi era piacevole, l'aria era immobile.
"Se mi lanciassi sentirei un vento fresco" fu il mio unico pensiero, ma invece di saltare feci un passo indietro, lo stesso passo che facevo tutti i giorni.