lunedì 27 febbraio 2012

Favola per Sofia e Stefano

C'era una volta in un regno molto lontano una principessa bellissima di nome Sofia, lei viveva nel castello con mamma e papà ed era tanto brava, buona e bella. Aveva un vissetto così carino che tutti s'innamoravano solo a vederla, aveva un carattere così gentile che non si poteva non volerle un gran bene ed era così ben educata che era la gioia di mamma e papà. Il re a la regina erano davvero felici della loro principessina e così decisero che sarebbe stato bello farle avere un fratellino o una sorellina, ecco perché ogni notte pregavano e si abbracciavano stretti sperando che il sogn diventasse realtà.Fu così, durante una di queste notti che la fata dei bambini li esaudì e mise nella pancia della regina un bel principino che diventasse compagno di giochi di Sofia e la difendesse da tutti.
Sembrava tutto perfetto, ma, proprio in quei giorni di gande gioia una perfida strega malvagia vide Sofia e invidiosa della sua bellezza e di quanto era amata la rapì e la mise in una torre incantata fatta tutta di spine, questa torre era poi circondata da un fossato pieno di fiamme che ardevano perennemente e il fossato a sua volta era circondato da un impenetrabile bosco immerso nella nebbia.
Il re e la regina quando a cena non videro arrivare la principessa Sofia subito si preoccuparono e la mandarono a cercare per tutto il palazzo e la città, ma nessuno la trovava, fu solo dopo tre giorni di ricerche che la malvagia strega si presentò a paplazzo e disse "la principessa Sofia è perduta, io l'ho rapita, l'ho messa in un torre di spine, circondata da un fossato di fiamme a sua volta circondato da un bosco di nebbia e mai nessuno la potrà salvare!" e dette queste parole scomparve in una nuvola di fumo verde e puzzolente.
Il re però non si arrese e disse che avrebbe dato in sposa sua figlia a colui che l'avrebbe salvata, fu così che tutti i principi iniziarono a cercare la bella Sofia, ma nessuno di loro fece ritorno e ben presto fu evidente che la principessa non avrebbe più corso e cantato per le stanze del castello.
Il re e la regina erano disperati, la regina era così disperata che il principino nacque un po' in anticipo e un po' alla volta un velo nero di tristezza calò sul castello e nemmeno i risolini e gli urletti gioiosi del principino Stefano poterono nulla.
Quando il principino compì sette anni, mentre giocava per il castello si accorse che c'era una porta che non aveva mai aperto, siccome come tuti i bambini era curioso l'aprì e passò oltre per trovarsi in una stanza buia. Il principino Stefano, che non aveva paura di quasi niente allora corse fino alle finestre e scostò le tende, fu così che si trovò davanti una cameretta da bambina tutta piena di splendidi giocattoli e con attaccato alla parete un immenso quadro che ritraeva i suoi genitori abbracciati alla più bella bambina che potesse esistere. Stefano sentì che voleva un gran bene a quella bambina e subito corse dalla mamma a chiederle chi fosse, ma la mamma era ancora così triste per aver perso Sofia (anche se erano passati ormai sette lunghissimi anni) che non gli rispose e si chiuse in camera sua a piangere. Il principino non aveva mai visto la mamma piangere e rimase turbato, fu in quel momento che una vecchia serva lo vide e gli disse: "Vieni e ti racconterò tutto". Stefano andò e la serva gli disse della grande disgrazia che aveva colpito la sua amata sorella maggiore.
Stefano disse subito: "Ma è terribile, io devo salvarla, anche se sono solo un bambino!"
Allora la vecchia serva gli disse : "Metteresti anche a rischio la tua vita per riportare a casa tua sorella?"
E Stefano rispose subito: "Per portare a casa mia sorella e far tornar il sorriso sulle labbra dei miei genitori io farei qualunque cosa"
Allora la vecchia serva che in realtà era una fatina buona fece cadere l'incantesimo che la faceva apparire brutta e gobba e si manifestò in tutta la sua bellezza e gli disse
: "Prendi questo, è un filtro magico che ti farà diventare adulto, ma solo per tre giorni, se in questo arco di tempo troverai tua sorella e la riporterai a palazzo tutto andrà bene e tornerai bambino, ma se fallirai morirai!".
Stefano aveva un po' paura, ma ora che conosceva la verità non poteva lasciare sua sorella nell'orribile torre nemmeno per un altro attimo, così bevve tutta la pozione e divenne un bellissimo principe.
Subito Stefano corse alle stalle e montò sul cavallo più veloce che c'era e si mise a galoppare verso oriente, dove sapeva si trovava il luogo incantato dove sua sorella era rinchiusa. Dopo un giorno e una notte di viaggio giunse in prossimità del bosco di nebbia e senza nemmeno riposare si getto nel bosco. Bastarono pochi metri a fargli capire che doveva abbandonare il suo bel cavallo, allora lo lasciò e gli disse: "Torna a casa, fa sapere a mamma e papà che sto bene e che tornerò con Sofia, io farò anche senza di te", quindi iniziò ad avanzare a fatica nell'intrico di rami e cespugli lascindo qua e là dei segni per ritrovare la strada del ritorno, ma dopo tutto un giorno non aveva ancora trovato la torre e così si mise a piangere: "Sorella mia, io volevo salvarti, ma mi son perso e ora moriremo entrambi!" fu allora che gli parve di udire un canto dolcissimo e si mise a seguirlo e seguirlo fino a giungere alla torre di spine circondata dal fossato di fiamme. Stefano aveva tanta paura, ma sua sorella era di la dal fuoco e così si getto subito fra le fiamme, ma esse erano toppo calde e subito dovette tornare indietro, vide allora la bambina del ritratto che ora era diventata una bellissima signorina che si affacciava e gli diceva: "Bel principe, finalmente sei venuto a salvarmi, ma non correre rischi inutili, domattima arriveranno i miei amici uccellini e ti farò portare da me in volo. Infatti così accadde e il mattino successivo mille piccole zampette agganciarono Stefano per i capelli, le dita e i vestiti e lo trasportarono in volo sino alla finestra di Sofia facendogli saltare in un colpo solo sia il fossato in fiamme che la torre di spine, il che andò molto bene perché tempi stringevano. Subito Sofia lo corse ad abbracciare e gli chiese: "Come ti chiami bel principe?"
:-Mi chiamo Stefano e sono tuo fratello", rispose lui, "so che dovrei essere più piccolo di te, ma una fatina buona mi ha dato un filtro magico per farmi crescere e venir a salvarti, presto andiamo che ho poco tempo, se non usciamo dal bosco entro la fine della notte io morirò e sento già che le forze mi stanno abbandonando" Detto questo chiese alla sorella di richiamare i suoi amici uccellini e di farli portare oltre il fossato di fiamme e così lei fece.
Arrivati al bosco i due fratelli si misero a seguire i segni lasciati da Stefano a ritroso, ma presto si accorsero che i segni giravano in tondo perché nel corso della notte gli alberi si erano spostati, inoltre più trascorrevano le ore, più l'effetto del filtro veniva meno e Stefano diventava ad ogni istante più piccolo e più debole
: "Sorella,", gli disse allora lui, "penso che morirò, ma sono felice di averti salvata!"
Sofia non conosceva da molto Stefano, ma aveva subito capito che era buono e gentile e non voleva assolutamente che lui morisse, così se lo caricò in spalla e continuò a correre nel bosco incurante dei rami che le graffiavano le braccia ed il viso per arrivare fuori dal bosco e salvare il fratello. Fu proprio grazie al suo altruismo e al suo impegno che lei e Stefano riuscirono ad uscire dal bosco appena in tempo.
Sofia aveva salvato Stefano, ma ora erano entrambi stremati per la fatica e il sonno e di certo non ce l'avrebbero fatta a raggiungere il castello se il bel cavallo di Stefano non avesse condotto sin li il re, la regina e tutta la corte. Vedendo i suoi due figli salvi la regina si mise a piangere di gioia e ad abbracciarli, mente il re disse solo: "Beh, immagino proprio che non li si possa far sposare, sono fratello e sorella!" ma nonostante questo vissero tutti felici e contenti perché nelle famiglie dove c'è amore c'è sempre un lieto fine.

8 commenti:

  1. ma che bella questa favola: in un certo senso anche io e mia sorella abbiamo vissuto una storia simile; con lieto fine!!!
    Buona settimana

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    1. il lieto fine malgrado sia considerato dozzinale in certi film nelle favole è d'obbligo e se io potessi lo renderei obbligatorio anche nella realtà :-)

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  2. E' una favola stupenda e un regalo dal valore inestimabile! Non so come ringraziarti, anche da parte di Sofia e Stefano :) Non vedo l'ora di leggergliela e di raccontargli che una fatina buona ha scritto questa favola pensando a loro. Il tuo gesto mi ha commossa, non è facile al giorno d'oggi incontrare persone gentili, dolci e altruiste come te. Grazie di cuore.
    Sara, Sofia e Stefano

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    1. Non ho fatto molto, è un semplice regalo virtuale e considerati gli eventi mi pareva il minimo :-) Un abbraccio a tutti voi

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  3. Le favole "devono" avere un lieto fine, sennò che favole sono?

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  4. Che bella...bravissima!!!Chiedo troppo se te ne chiedo una anche per la mia bambina?Si chiama Nenè, cioè, Elena, ma lei vuol farsi chiamare Nenè, fa tre anni a giugno. Trovi le sue foto sul mio blog, se ti va, altrimenti non fa nulla! Ti ringrazio comunque!
    Un bacio, Irene
    p.s. sempre se ti va, sul mio blog c'è un gioco dedicato a lei, se vuoi partecipare sei la benvenuta!

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