domenica 29 gennaio 2012

Favole buone, favole cattive

Mi piacciono le fiabe! Ne ho lette davvero tante: tutto Andersen, tutta la raccolta dei fratelli Grimm, tanto Perrault e qualche fiaba della raccolta di Calvino e poi favole tradizionali da tutto il mondo, racconti mitologici, favole moderne, inventate dalla gente, modificate dalla gente, scritte da me o dai miei amici...
Trovo siano stupende, ci servono a capire tante cose, ad affrontare situazioni difficili purificandoci col loro linguaggio simbolico.

Queste sono le favole buone, ma ci sono anche favole cattive.

Le favole cattive sono quelle che ci raccontiamo da soli o ci facciamo raccontare dagli altri quando diciamo che va tutto bene mentre sappiamo che stiamo correndo verso la disfatta, che siamo felici quando siamo solo storditi, che siamo padroni della nostra vita quando ci lasciamo trascinare dagli eventi come dalla corrente di un fiume in piena.
Queste sono le favole cattive che non servono a nulla se non a bloccarci quando avremmo in realtà un grande bisogno di agire e reagire, di combattere per noi o per ciò che ci è caro, di prendere con forza la nostra vita fra le mani e di cavalcarla per volare dove desideriamo.

Smettiamola di raccontarci favole cattive e iniziamo a guardarci in faccia con sincerità, non tutto quello che vedremo ci piacerà, ma almeno potremo fare qualcosa per migliorare la situazione.

sabato 28 gennaio 2012

non ci resta che piangere?


Confucio dice qualcosa del tipo: se non sai dove vuoi andare finirai da un'altra parte.
Riporto a memoria quindi potrebbe essere che le parole non siano esattamente queste, ma il senso sicuramente lo è.
Alla luce di questo io mi chiedo dove si stia pensando di arrivare con queste riforme che continuano a tagliare sempre e solo ai più deboli. La nostra classe politica si sta comportando come una banda di bulletti che se la prende con chi non si può difendere, ma ormai i soldi per le merendine sono finiti e non si sa più come procurarseli, quindi non rimane che subire le botte ingiuste o ribellarsi.
E' opinione comune che chi non ha più nulla da perdere inizi a valutare di ribellarsi, vogliono arrivare a questo?

giovedì 26 gennaio 2012

Dignità

I samurai avevano forte il concetto di onore; loro, per riparare a un errore e avere salvo l'onore, erano disposti persino ad uccidersi.
Ecco, io viziata donna occidentale trovo questo un po' eccessivo e di certo non auspicabile, tuttavia ritengo che coltivare la propria dignità sia doveroso per chiunque.

E' ora di smetterla di fare gli zerbini per il capo, il compagno o chiunque altro arrivi nella nostra vita convinto di poter fare il bello e il brutto tempo.
E' ora di iniziare a coltivare i nostri spazi vitali, è ora di iniziare a provare rispetto per noi stessi prima che per gli altri, è ora di riscoprire la dignità.

Troppo spesso vedo persone impantanate con partner che le umuliano e le considerano in modo troppo superficiale (partener che invece per lo più sono trattati come semidivinità scese in Terra per illuminarci con la loro presenza). Questo non va bene, questo non è accettabile.
Non è dignitoso avere un compagno (o una compagna) che non si impegna per trattarci al meglio delle sue possibilità.; non è decoroso farsi trattare come bimbetti ritardati dalla persona che amiamo; non è giusto, anzi, è profondamente sbagliato accettare passivamente che il nostro compleanno, l'anniversario o una qualsiasi festività per noi importante non venga celebrata adeguatamente.

Detto questo, se vi trovate a vivere l'incubo di una relazione umana con gente che non riconosce il vostro valore, vi sottovaluta, sorride accondiscendente di fronte al vostro operato, non manifesta reale interessamento a voi e a ciò che fate valutate seriamente di escluderla dal vostro eden emozionale.

Un bacio e un abbraccio a tutti miei giovani padawan

mercoledì 25 gennaio 2012

Parlare non serve a far prendere aria alla bocca


Per favore, a partire da oggi se non sapete parlare o scrivere evitate di parlare o scrivere.
Quando vi rivolgete a me ricordate che se una frase inizia è buona norma terminarla (salvo casi particolari dove intervengono i puntini di sospensione), che le frasi devono avere senso e se fanno parte di un unico testo si devono collegare fra di loro logicamente.

Parlare non è un metodo per arieggiare la bocca e scrivere non serve a sgranchirsi le dita, questi gesti servono a trasmettere un messaggio, quindi assicuratevi che il messaggio sia ben chiaro nella vostra mente e articolatelo in frasi dotate di senso in modo che io possa comprendere quello che mi state comunicando.

Fatto questo se scrivete qualcosa che non è un sms evitate le abbreviazioni, quando scrivete o parlate fate in modo che il soggetto di una frase sia lo stesso che compie l'azione indicata dal verbo e si accordi a questo e ricordate che la punteggiatura non serve ad abbellire un testo ma a renderlo più leggibile, motivo per cui va usata secondo alcuni determinati criteri che NON sono estetici, bensì pratici.

E ricordate: avete ancora molto da imparare miei giovani padawan.